Da giugno 2025 è stato introdotto in Italia un nuovo contributo economico di 600 euro al mese, concepito per sostenere le famiglie e i cittadini in condizioni di particolare disagio economico. Non si tratta di un provvedimento unico per tutti: le regole per l’accesso sono dettagliate e tengono conto della situazione ISEE, della composizione familiare e, in alcuni casi, del reddito complessivo dell’anno precedente. La misura prevede anche l’erogazione automatica per alcune categorie che rispettano particolari criteri fissati dalla nuova legge.
Chi riceve il bonus da 600 euro automaticamente e senza domanda
I destinatari della misura sono distinti in due macro-categorie: coloro che ottengono il bonus in modo automatico e chi deve invece attendere i controlli e le verifiche delle amministrazioni previdenziali.
Tra chi riceve il contributo in automatico rientrano:
- Famiglie con ISEE fino a 9.530 euro: in questo caso il riconoscimento del bonus è automatico; non è richiesta alcuna domanda, né trasmissione di ulteriori documenti rispetto a quanto già presente nei sistemi dell’INPS.
- Famiglie con ISEE fino a 20.000 euro e almeno quattro figli a carico: anche per questo gruppo, che rientra nei parametri di maggiore fragilità economica, l’erogazione avviene senza necessità di domanda aggiuntiva.
In questo modo il beneficio si aggiunge al già esistente bonus sociale bollette (ISEE), un meccanismo che consente tempi di accredito rapidi e diretti, generalmente tramite sconto diretto in bolletta o bonifico INPS.
Le altre categorie che possono accedere al bonus da 600 euro
Pur essendo pensato principalmente per le famiglie svantaggiate, il bonus da 600 euro prevede una fascia allargata di beneficiari:
- Famiglie con ISEE tra 9.530 euro e 25.000 euro: questi nuclei possono ricevere il bonus solo dopo l’aggiornamento dell’ISEE tramite Dichiarazione Sostitutiva Unica nei servizi INPS. Il richiedente non deve presentare un’istanza formale però è fondamentale che la posizione ISEE sia correttamente aggiornata; solo in tal caso l’INPS trasmetterà i dati per l’erogazione.
- Pensionati con assegni inferiori alla soglia minima prevista: per chi rientra nella cosiddetta integrazione al trattamento minimo (per esempio, per il 2025 l’importo minimo mensile può arrivare a circa 616 euro), l’aumento fino a 600 euro può essere automatico in caso di maturazione dei requisiti reddituali e contributivi.
- Lavoratori autonomi, professionisti, artigiani, commercianti e coltivatori diretti iscritti alle gestioni INPS autonome, in alcuni casi ancora specifici: storicamente destinatari del bonus da 600 euro già in altre fasi emergenziali, nel 2025 continuano a essere inclusi sotto certe condizioni di perdita del reddito e in presenza di partita IVA attiva o chiusa tra 2020 e 2025.
Tempistiche, modalità di accredito e obblighi documentali
- Pagamento automatico: per i beneficiari automatici (ISEE fino a 9.530 euro e grandi famiglie con almeno quattro figli a carico con ISEE a 20.000), l’accredito è partito da giugno 2025 e prosegue fino a settembre, come da pianificazione INPS.
- Presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica: chi non rientra nei beneficiari automatici deve assicurarsi che l’ISEE aggiornato sia presente nei sistemi INPS. In assenza di ISEE valido, il riconoscimento viene rimandato fino alla regolarizzazione della posizione.
- Estensione ai pensionati a basso reddito: chi ha diritto all’integrazione minima vedrà l’aumento assicurato nei mesi successivi all’adeguamento reddituale, di norma in modo automatico e senza obbligo di domanda formale.
- Durata dell’accredito: l’erogazione del contributo straordinario può avvenire per diversi mesi, in relazione alla tipologia di fondo di riferimento e della situazione economica dichiarata. La misura resta temporanea e inquadrata come supporto straordinario contro il caro-energia e la crisi economica.
Un punto cruciale riguarda il mantenimento dell’ISEE aggiornato: la tempestività nell’aggiornamento della propria posizione presso i servizi digitali dell’INPS si traduce in una rapida erogazione del contributo.
Requisiti di reddito, limiti e casi particolari
Entrando nel dettaglio dei requisiti e dei limiti:
- ISEE certificato: è il parametro chiave per l’assegnazione e la priorità del bonus. Le stesse fasce ISEE determinano anche la cumulabilità con altre agevolazioni sociali o con il bonus energia già previsto.
- Reddito complessivo inferiore a 35.000 euro nel 2018: per forme di sostegno legate a perdita di fatturato da lavoro autonomo (come per chi ha chiuso partita IVA tra fine marzo 2020 o subito un calo reddito del 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019), resta obbligatorio autocertificare la perdita per accedere alle specifiche forme del contributo.
- Inclusione degli operai agricoli stagionali: sono considerate anche categorie precarie del lavoro dipendente a termine, in particolare nel settore agricolo e turistico.
- Non cumulabilità: in alcune circostanze, il bonus da 600 euro non è cumulabile con analoghe prestazioni assistenziali o con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato attivo.
I controlli ISEE e la trasmissione dei dati sono effettuati in automatico dall’INPS, che provvede anche a notificare l’accoglimento o la necessità di aggiornamento documentale. Chi non aggiorna l’ISEE entro il 30 giugno 2025 può comunque regolarizzare entro il 31 dicembre, con tempistiche di accredito proporzionali alla data di regolarizzazione.
In sintesi, il bonus straordinario da 600 euro mensili rappresenta nel 2025 un fondamentale sostegno contro il caro vita ed è stato impostato dalla nuova legge con una struttura che favorisce rapidità e automatismo soprattutto per le fasce più fragili, senza costringerle a complesse pratiche. Le altre categorie e le nuove fasce ISEE devono garantire la tempestività della dichiarazione aggiornata affinché il contributo possa essere erogato in tempi compatibili con le esigenze familiari e sociali. L’attenzione centrale resta dunque sulla corretta compilazione e aggiornamento dell’indicatore ISEE, che diventa lo strumento principe per accedere non solo al bonus, ma anche a tutte le principali forme di sostegno pubblico oggi previste.








