Da gennaio 2026, il canone RAI, il tributo dovuto per il possesso di un apparecchio televisivo, subirà importanti conferme e alcune novità nelle modalità di pagamento e di esonero. La Legge di Bilancio 2026 ha scelto di non apportare riduzioni all’importo e ha mantenuto l’addebito diretto nella bolletta dell’energia elettrica come avvenuto negli ultimi anni. Questo scenario ha suscitato discussioni sia tra i consumatori sia tra le associazioni di categoria, che auspicavano una revisione della tassa. Per molti contribuenti è fondamentale sapere come fare una corretta disdetta e quali sono le scadenze specifiche per non incorrere in addebiti automatici.
L’importo e la modalità di pagamento da gennaio 2026
L’importo del canone RAI per il 2026 è confermato a 90 euro annuali, da pagare in dieci rate mensili di 9 euro ciascuna, spalmate tra gennaio e ottobre e integrate nella fattura dell’utenza elettrica domestica residenziale. La quota resta invariata rispetto al 2025, dopo che negli anni precedenti si era sperato in un taglio graduale che nel 2024 aveva abbassato temporaneamente la cifra a 70 euroCanone RAI. La decisione di mantenere il tributo a 90 euro fa sì che le entrate per la RAI restino attorno a 1,9 miliardi di euro l’anno, sostenendo il servizio pubblico radiotelevisivo nazionale.
Il pagamento tramite bolletta elettrica resta l’unico sistema attivo per chi possiede una fornitura domestica: la presenza di un’utenza residenziale comporta l’assunzione, da parte dello Stato, del possesso di almeno un televisore. In assenza di esenzione o disdetta, il canone viene addebitato automaticamente sull’intestatario del contratto di fornitura indipendentemente dal reale utilizzo dell’apparecchio.
Esenzione e disdetta: chi può richiederla, termini e procedure
Sono previste alcune categorie di cittadini che possono beneficiare dell’esenzione dal pagamento, previa presentazione della corretta dichiarazione. Gli aventi diritto all’esonero includono:
- Over 75 con reddito familiare annuo inferiore a 8.000 euro
- Personale diplomatico e consolare
- Militari stranieri di stanza in Italia
- Coloro che non detengono alcun televisore nell’abitazione di residenza
Per richiedere l’esenzione totale dal pagamento del canone 2026, bisogna presentare una dichiarazione sostitutiva di non detenzione all’Agenzia delle Entrate tra il 1° luglio 2025 e il 31 gennaio 2026. La presentazione della dichiarazione dopo il 31 gennaio ma entro il 30 giugno 2026 comporterà l’esonero solo per il secondo semestre dell’anno, mentre per tutto l’anno successivo sarà necessario ripresentare la domanda nei tempi previsti.
Per quanto riguarda la procedura di disdetta, è sufficiente scaricare il modulo PDF dal sito dell’Agenzia delle Entrate, compilarlo con i dati richiesti e le motivazioni di esonero, allegare la copia di un valido documento di identità e inviarlo con una delle seguenti modalità:
- Online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate (portale Fisconline/Entratel)
- Invio per PEC all’indirizzo indicato dall’Agenzia
- Raccomandata AR (anche tramite servizi digitali che forniscono ricevuta di consegna)
Servizi online specializzati permettono di inviare la disdetta in modo telematico, garantendo firma digitale e piena validità legale. Il costo per l’invio varia da circa 11 a 16 euro in funzione della modalità di trasmissione scelta.
Sanzioni e rinnovo della dichiarazione di esenzione
In caso di mancata o ritardata presentazione della dichiarazione di non detenzione entro il termine fissato (ore 23.59 del 31 gennaio), il pagamento del canone per l’intero anno verrà addebitato automaticamente nella bolletta della luce. Eventuali esenzioni dichiarate fra il 1° febbraio e il 30 giugno avranno effetto limitatamente al secondo semestre. Chi non desidera più ricevere l’addebito deve ricordare che la dichiarazione di esenzione ha validità annuale e va rinnovata ogni anno per conservare il diritto a non pagare il tributo.
Altre informazioni utili: casi particolari e consigli pratici
Sono molti i contribuenti che, pur avendo diritto all’esonero o non detenendo alcun televisore, rischiano di pagare la tassa a causa di inconsapevolezza o dichiarazioni non tempestive. Frequentemente si verificano situazioni di:
- Residenze non aggiornate anagraficamente
- Apparecchi televisivi non più in uso, a cui però corrisponde ancora un’utenza elettrica attiva
- Successioni e decessi degli intestatari delle utenze
In tali casi è fondamentale intervenire tempestivamente per evitare addebiti non dovuti; in presenza di un errore, è possibile richiedere un rimborso all’Agenzia delle Entrate, tuttavia la procedura può risultare lunga e complessa.
Permangono alcune agevolazioni, in particolare per i cittadini over 75 con reddito basso, ma è necessario presentare la richiesta ogni anno e dimostrare di possedere i requisiti economici richiesti. Anche chi vive stabilmente all’estero ed è iscritto all’AIRE può essere escluso, in quanto la regola generale presuppone la permanenza in Italia come parte della determinazione automatica dell’obbligo.
Non sono state introdotte per il 2026 ulteriori novità strutturali riguardo all’esenzione o alla modalità di pagamento; resta però centrale il dibattito sulla possibile abolizione del canone, sostenuto frequentemente dalle associazioni dei consumatori. La discussione coinvolge anche il futuro della RAI e le modalità di finanziamento del servizio pubblico in un contesto mediatico sempre più orientato verso il digitale e sostenuto dalla raccolta pubblicitaria.
Nel caso dei pensionati, malgrado alcune notizie circolate in merito a una possibile abolizione completa, finora non è stato previsto lo stop totale del canone per i titolari di pensione, ma solo l’applicazione delle regole generali di esenzione per reddito.
In sintesi, il canone RAI per il 2026 resta uno dei principali balzelli per i cittadini che detengono un apparecchio televisivo collegato all’energia elettrica; le modalità operative per la disdetta e i termini per ottenere l’esenzione richiedono attenzione e puntualità per evitare complicazioni nella gestione dei propri obblighi fiscali.








